Abbiamo raggiunto i liguri Stormwolf, che da poco ha pubblicato il secondo lavoro “Howling wrath”, già recensito sul nostro sito, per parlare della nuova uscita e dei recenti cambi di line-up che hanno portato alla corte di Francesco Natale (chitarra) ed Elena Ventura (voce) i nuovi Dave Passarelli (chitarra), Francesco Gaetani (basso) e la giovanissima Tiziana Cotella (batteria).

Ciao Francesco! Bentrovato su MelodicMetal.it!

Francesco Natale: Ciao Alessandro! E’ un piacere e un onore!

L’ultima volta che ci siamo sentiti era appena uscito il vostro debutto “Swordwind”; come giudichi, a distanza di qualche anno, quel primo lavoro?

Francesco Natale: “Swordwind”, nonostante fosse un promo autoprodotto, ha rappresentato un punto di svolta nella mia vita, musicale e non solo. E’ stata la “pietra angolare” sulla quale io e Elena abbiamo cominciato a costruire il nostro rapporto musicale, imparando uno dall’altra e viceversa, spronandoci e stimolandoci vicendevolmente a “rompere schemi”, a sviluppare, giorno dopo giorno, approcci alla composizione ed all’arrangiamento nuovi per entrambi. La cosa che ancora oggi considero stupefacente è che il tutto si è svolto in maniera assolutamente naturale, come se io e Elena, nonostante il diversissimo background di provenienza – lei cantante jazz/blues, io “metalhead” tetragono -, fossimo in qualche misura musicalmente predisposti a completarci reciprocamente e fossimo solo in attesa della “scintilla” giusta. Il “caso”, in effetti, non esiste.

Com’è stata la reazione di pubblico e critica a questa prima opera? Ho visto reazioni entusiastiche anche all’estero!

Francesco Natale: Si! “Swordwind” ci ha dato soddisfazioni immense e, per molti versi, inaspettate. Abbiamo avuto recensioni eccellenti sia in Italia che all’Estero e, in generale, riscontri entusiastici da parte del pubblico. Lo considerammo, con umiltà, certo, ma anche con legittimo orgoglio, come segno del fatto che avevamo “centrato il bersaglio”, ovvero che la nostra formula mirata alla fusione tra sonorità Heavy Metal “old school” e l’approccio vocale di Elena, melodico, potente, venato profondamente di Blues e lontano dal canone “Metal Queen” – senza nessuna critica, ci mancherebbe: ma non era nostra intenzione fare una “operazione fotocopia” di act già esistenti da tempo e apprezzatissimi dal sottoscritto – risultava vincente. Poi, per carità, non si può piacere a tutti: c’è stato anche chi in maniera assolutamente legittima, ragionevole e mai punitiva ma costruttiva ha criticato il nostro lavoro, fornendoci magari spunti e suggerimenti che abbiamo cercato di cogliere ed integrare nel nostro percorso musicale.

Per le date dal vivo avete, poi, inserito un nuovo elemento: Dave Passarelli, che conosci da molti anni, alla chitarra ed ai cori. Com’è nata la necessità di una seconda chitarra?

Francesco Natale: Dave “The Brave”, inizialmente entrato per darci una mano come turnista “live”, è membro della band a tutti gli effetti dal 2016. Ci lega da quasi vent’anni un’amicizia “sguaiatissima” e un reciproco rispetto sul piano musicale fuori discussione. Su “Swordwind” ho inciso io tutte le parti di chitarra: ogni ritmica è stata sovraincisa quattro volte su traccia stereo (quindi un totale di otto tracce all’unisono), al fine di avere un suono più potente e “tridimensionale”. Per avere un impatto similare dal vivo risultava pressoché indispensabile una seconda chitarra, per questo chiesi a Dave se fosse disponibile a entrare in Stormwolf.

Come ti trovi a “dividere” le parti di chitarra con un “collega”?

Francesco Natale: Benissimo! Ci integriamo molto bene, avendo già suonato assieme in passato, e non abbiamo necessità di particolare “planning” preliminare nella integrazione e suddivisione delle parti di chitarra. Abbiamo, inoltre, un approccio sensibilmente diverso per quanto riguarda gli assoli, più melodico e “cerebrale” quello di Dave, più circense e “trem bar abusing” il mio, il ché conferisce una percepibile varietà alle nostre canzoni.

A supporto dell’album, vi siete esibiti diverse volte dal vivo, sia come main act sia di supporto a grandi nomi (quali Lacuna Coil, Necrodeath, Mastercastle, ecc.). Come sono andata queste date live?

Francesco Natale: Per quanto possa suonare “banale”, sono state esperienze semplicemente eccezionali! Non solo perché ci hanno consentito di espandere la nostra fan-base e di proporre le nostre canzoni a un pubblico più vasto ed eterogeneo, ma anche perché abbiamo potuto riscontrare in concreto quanto e come professionalità e umiltà siano caratteristiche specifiche dei “veri” musicisti: siamo stati trattati “da pari” nonostante fossimo degli esordienti, messi nelle migliori condizioni possibili per suonare, assistiti in tempo zero di fronte alle eventuali “emergenze tecniche”. Vedere “colleghi” ben più famosi, magari con dieci dischi all’attivo e svariati tour all’estero in curriculum che non si fanno il minimo problema a farti da “roadie” e a darti con umiltà e simpatia il consiglio giusto per risolvere una contingenza è stata, senza indulgere in sentimentalismi poco opportuni, un’esperienza straordinaria, sia musicalmente che umanamente. Ed una lezione estremamente educativa e costruttiva, a margine.

Come si è trovata “Wolf Lady” Elena Ventura, la vostra singer, a confrontarsi con un pubblico così particolare come quello metal?

Elena Ventura: Provenendo da un contesto molto diverso rispetto a quello dell’Heavy Metal, ovvero quello del jazz/blues, ho avuto qualche timore all’inizio, non essendomi mai confrontata con questo genere prima di Stormwolf…ma anche grazie alla istintiva sinergia con Francesco e gli altri membri della band mi sono trovata in tempo zero assolutamente a mio agio, cogliendo in maniera naturale, tanto da stupire anche me, l’energia dirompente che caratterizza l’HM e il suo straordinario pubblico, il cui livello di coinvolgimento e la cui voglia di “fare casino” creano una specie di osmosi, di interscambio tra chi sta sul palco e chi assiste ad una performance, innescando una vera e propria reazione a catena che mi invoglia a dare sempre di più, a uscire dalla mia ipotetica “comfort zone” e a… superare i limiti!

Avete pubblicato, poi, due videoclip, relativi a brani estratti dall’esordio: la cover di “Crazy nights” dei Loudness ed il vostro brano “Marathon”. Raccontaci questa esperienza.

Francesco Natale: In entrambi i casi si è trattato di esperienze assolutamente divertenti e “crazy-loco”! Ci siamo avvalsi della collaborazione di un giovanissimo e bravissimo regista milanese, Michele Bianchi: molto serio, preparato e in grado di entrare immediatamente in sintonia con noi, capendo al volo che tipo di prodotto volessimo realizzare. Bravissimi anche i collaboratori che lo hanno assistito, Eugenio Gambino e Giovanni Mordenti. “Crazy Nights” lo abbiamo girato durante il live in apertura ai Necrodeath, mentre Marathon lo abbiamo girato presso i Music Art Studio di Pier Gonella. I video hanno avuto, inoltre, eccellenti riscontri: oltre 30000 visualizzazioni per “Crazy Nights” e oltre 20000 per “Marathon”. Pertanto, quando si è trattato di realizzare il “teaser” di “Howling Wrath” e il video del primo singolo tratto dal disco, “Fear of the Past”, la scelta di Michele come regista è stata assolutamente scontata. Menzione d’onore meritano, inoltre, Veronica Onofri, bravissima fotografa che si è occupata di tutti i nostri backstage e di quasi tutti i live, e Annalisa Lena, truccatrice professionista, che ha curato magistralmente il make-up di Elena e Tiziana.

Subito dopo, c’è stato un avvicendamento tra Mark Castellaro e Francesco Gaetani: presentaci il nuovo bassista!

Francesco Natale: Conosco Francesco da quasi 28 anni. Ci incontrammo la prima volta sul pullman che ci portava al Monsters of Rock del 1991, con gli AC/DC headliner e “robetta” tipo i Metallica e gli indimenticabili Negazione come opener. Lui era già un bassista affermato e apprezzato nella scena metal locale: francamente non avrei neppure sognato che un domani avremmo condiviso assieme esperienze comuni sul palco e in studio di registrazione. E’ un musicista e un arrangiatore straordinario, abituato per altro a cimentarsi con una molteplicità di generi e tecniche, dal thrash-metal più incazzato al prog, passando per jazz e fusion. Quando Mark, il quale mi ha specificato fin dall’inizio che la sua collaborazione sarebbe stata temporanea e col quale resta saldo rapporto di amicizia e reciproca stima, ha deciso di congedarsi “con onore”, France è stata la mia primissima scelta per individuare un degno sostituto…

Francesco Gaetani: … è strano come a volte il Destino muova le proprie pedine; se negli anni ’80 mi avessero chiesto “cosa suonerai a 50 anni?”, probabilmente avrei risposto: “se suonerò ancora, probabilmente qualcosa di nuovo, non certo quello che ascolto e amo oggi”, e invece… come ha accennato Francesco, mi sono cimentato in tanti generi e continuo a farlo ma quando mi ha chiesto di collaborare con gli Stormwolf, con un’idea di rock con la quale crescemmo insieme, con la voglia di riprendere le atmosfere di quegli anni non in chiave nostalgica, ma con rinnovata energia… ho pensato “la risposta è 42!”. E’ davvero strano a volte il Destino…

Il cambio di sezione ritmica si è completato con l’ingresso di Tiziana “Titti” Cotella alla batteria. Raccontaci anche questo nuovo avvicendamento.

Francesco Natale: Titti è stata davvero il classico “fulmine a ciel sereno”. Anzi, più che un semplice fulmine è stata una tempesta tout-court! Oltre ad averne assoluta stima sul piano umano e musicale, le sono infinitamente grato: con due contratti discografici firmati, ancora tutte le batterie da registrare, scadenze da rispettare, ci siamo trovati costretti a interrompere ogni possibile collaborazione col precedente batterista, a causa di incompatibilità insormontabili. Un momento critico al massimo grado, potenzialmente esiziale per la band. Chiesi pertanto a Tiziana, che già conoscevo poiché suoniamo assieme in una cover band, i “Werevypers”, se poteva darci una mano: con il suo incredibile stile, fatto di estrema umiltà, contagioso entusiasmo, inscalfibile buon umore mi disse: “ci provo!”. In sei giorni si imparò tutto il nostro repertorio per registrarlo il settimo. Una vera professionista nonostante abbia solo 17 anni, vieppiù tale perché non millanta mai di esserlo ma lo dimostra quotidianamente per tecnica, determinazione, studio indefesso e un’attitudine straordinaria: non puoi non divertirti all’estremo suonando con lei!

Tiziana Cotella: Francesco mi contattò nel luglio 2017, sotto consiglio del mio insegnante Francesco “Frullo” La Rosa (Extrema), e mi chiese se volevo formare una cover band per suonare, senza nulla di impegnativo. Accettai e ci incontrammo la prima volta, e stando a ciò che mi racconta si “innamorò” (musicalmente) di me hahaha! Così a settembre, dopo qualche incontro, mi chiese se volevo registrare per gli Stormwolf sui brani del disco in uscita e suonare ai concerti, un po’ come una turnista, senza essere la batterista ufficiale che in quel momento mancava. Ero molto felice e ho aderito volentieri e cominciarono le avventure coi lupi, rivelandosi sempre più costruttive e divertenti: con loro ho anche registrato il mio primo videoclip, “Fear of the Past”, insieme a una band (da sola avevo registrato la drum-cover di “Under a Glass Moon” dei Dream Theater come tributo per il 25° compleanno dell’album “Images and Words”). Sono molto grata a tutti loro per le meravigliose esperienze che mi fanno vivere! Sono tutte persone stupende!

Vi siete, poi, dedicati alla scrittura ed alla registrazione del vostro secondo disco. Come sono nate le nuove canzoni?

Francesco Natale: La stesura dei nuovi brani è stata abbastanza veloce. Come facciamo di solito ho iniziato a lavorare io su riff e arrangiamenti preliminari, registrando qualche traccia “raw” con l’ausilio di una drum-machine, quindi abbiamo integrato le prime linee vocali, adeguando o cambiando di conseguenza armonia e arrangiamento. Una volta che le “bozze” hanno cominciato ad avere identità e spessore ci abbiamo lavorato tutti assieme, con massima libertà per ciascuno sulla base, ovviamente, del percorso tracciato. Il tutto ha richiesto circa tre mesi di lavoro.

Avete effettuato le nuove registrazioni presso il Nadir Studio di Tommy Talamanca (Sadist); come vi siete trovati?

Francesco Natale: Il grosso delle registrazioni l’abbiamo fatto al Music Art Studio. Da Tommy abbiamo registrato le due “bonus track” che chiudono “Howling Wrath”, ovvero “One false move” e “Me against the world” di Lizzy Borden. Così come da Pier, al Nadir Studio ci siamo trovati benissimo: Tommy è professionista (oltre che amico ed ex maestro) di assoluta competenza, disponibilità e gentilezza. Ha capito in una manciata di secondi il tipo di “operazione vintage” che volevamo realizzare e ci ha messo nelle migliori condizioni possibili per ottenere quel tipo di risultato, fornendoci con l’umiltà e la serietà che lo caratterizzano i consigli giusti e le soluzioni ottimali per conferire quel feeling “ottantiano” che stavamo ricercando. Il fatto che abbia profondissima dimestichezza con una varietà di generi, dal Metal estremo al jazz, passando per il rock e la “world music”, sia come musicista che come producer / engineer, gli consente di valorizzare al massimo, senza snaturare o rendere artificiosa, la prestazione dei musicisti che registrano da lui. E, per buona misura, si impara sempre qualcosa di utile e costruttivo lavorandoci assieme.

Tiziana Cotella: È stato molto divertente, e da un certo punto di vista anche un’ operazione delicata per me. Sono stata la prima a registrare quindi non avevo una base con click, dovevo suonare sulla canzone originale e stare a tempo, quindi essere perfettamente precisi è più difficile, ma abbiamo indubbiamente portato a casa un buon risultato!

Avete firmato per la Red Cat Records, che vi sta supportando per la release e la promozione del nuovo disco, e la 7Hard, che si occuperà della promozione in Germania: raccontaci qualcosa in merito.

Francesco Natale: Il periodo tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017 fu decisamente problematico per noi, per un insieme di fattori. Uscivamo da una bella e soddisfacente stagione, tra concerti importanti e riscontri positivi per “Swordwind”, quando il nostro primo batterista decise di punto in bianco di mollare, facendoci saltare live già organizzati e registrazioni di nuovo materiale. Da oltre dieci mesi, inoltre, un’etichetta discografica (che qui non menzionerò: ma è piuttosto “conosciuta”) ci teneva in ballo, con continue ma dilazionate variazioni contrattuali “al ribasso” rispetto a quanto inizialmente pattuito in fase di accordo preliminare. Eravamo “al palo”, insomma: entusiasmo in calo e depressione in salita. Anche e soprattutto grazie al supporto, alla fiducia ed alla solidità di Elena compresi quanto fosse indispensabile fare “tabula rasa” e ripartire di slancio. Tra Luglio e Agosto del 2017, mentre stavamo lavorando alla stesura delle nuove canzoni, compilai una nuova submission letter ed un nuovo press-kit e li inviai a oltre 200 label. Le risposte positive furono innumerevoli, ben oltre le più rosee aspettative! Alla fine restringemmo il campo a circa 10 etichette, tra italiane ed estere, e iniziammo a valutare in concreto le loro proposte. Senza nulla togliere a persone estremamente corrette, gentili e serie con le quali discutemmo di eventuale contratto discografico, Alice Cortella (label manager di Red Cat) mi fece da subito un’ottima impressione. Ci diede una “caccia spietata”, manifestando un entusiasmo per la nostra proposta musicale assolutamente sincero e coinvolgente, pur mantenendo un approccio estremamente concreto e senza millanterie di sorta. Al contempo si fece avanti 7Hard, etichetta tedesca molto accreditata e con un roster importante, la quale, tuttavia, non distribuisce in Italia: Alice fu bravissima e rapidissima nel gestire e proporre un “multi-deal” a 7Hard che garantiva a loro l’esclusiva per la distribuzione sia fisica che digitale in Germania, Austria e Svizzera. Il resto è storia!

A Marzo avete pubblicato “Howling wrath”, il vostro debutto ufficiale. Vuoi parlarci delle tracce contenute nell’album?

Francesco Natale: L’album riprende alcuni brani usciti sul nostro promo, di fatto completamente risuonati (abbiamo mantenuto solo alcune linee di basso e di voce) e cinque canzoni nuove di zecca, il tutto mixato e masterizzato in uno studio specializzato di Londra, Esaurito Productions di Andrea Samengo, mio storico maestro di chitarra e carissimo amico, il quale ha saputo cogliere alla perfezione il tipo di impatto e di sonorità che stavamo ricercando, mettendo in giusto risalto tutti gli strumenti e, in particolare, la voce di Elena. Non ho brani “preferiti”: a seconda del momento ne ascolto più di frequente alcuni, questo si. Ora, ad esempio, sto consumando a nastro “The Phoenix” e “Swordwind”. Una doverosa e grata menzione per Livia de Simone, la bravissima illustratrice professionista di Roma che ha realizzato l’artwork della copertina e del logo, e per Paolo Cavanna, che si è occupato di fotocomposizione e layout di digipak e booklet.

Elena Ventura: Amo indistintamente tutte le canzoni di “Howling Wrath”, ma se dovessi sceglierne una in questo momento direi che il brano che mi esalta di più è “Lightcrusher”. Adoro cantarla dal vivo per il suo mix di “hard blues” e riff “Saxon style” che si apre poi in qualcosa di completamente diverso. Ha un qualcosa di torrido, di primordiale, di selvaggio: in un parola è “sexy”!

Come è stato recepito (per ora) da critica e fan?

Francesco Natale: Siamo estremamente soddisfatti del riscontro che ha avuto e sta avendo “Howling Wrath”! I “pre-order” sono andati benissimo, sia in Italia che in area germanofona, così come le vendite dal “day one” in poi in generale. Le recensioni sia in Italia che all’estero, con particolare riferimento a Germania, Francia e Inghilterra (ove il disco è disponibile in importazione, come in Spagna, Polonia, Finlandia e Portogallo), sono state estremamente positive quando non apertamente entusiastiche. Ovvio: qualche “voce fuori dal coro” c’è stata come è naturale che sia. In linea di massima le critiche, mai aspre in ogni caso, si cono concentrate sullo stile, considerato, come del resto è, troppo “old school” o sul fatto che Elena in poco o nulla rispecchi il “canone” della “metal queen” nel suo approccio vocale. Fuor di “accademia”, diciamo così, sono stati legittimamente criticati gli aspetti che costituiscono la nostra cifra distintiva, il che è comunque un dato positivo.

Anche in questo caso avete registrato un videoclip per un brano dell’album: “Fear of the past”. Ce ne puoi parlare?

Francesco Natale: Abbiamo scelto di rilasciare “Fear of the Past” come primo singolo dopo attenta considerazione di svariati fattori: sia per la durata della canzone che per l’alternarsi in essa di parti hard rock, speed e più posate e melodiche ci è sembrato fosse ideale come primo “biglietto” di presentazione del nuovo disco. C’era in lizza anche un’altra canzone, in verità, per la quale avremmo voluto tuttavia girare necessariamente un video all’aperto: ma dovendo effettuare riprese a fine Gennaio avremmo rischiato di mandare Elena in ipotermia…

Avendo verificato disponibilità del teatro di posa presso Nadir Studio e buttato giù un semplice e conciso storyboard con Michele, abbiamo girato tutto nel corso di una Domenica. Siamo estremamente soddisfatti del risultato, che riteniamo catturi al meglio l’essenza della nostra proposta musicale e l’attitudine che ci caratterizza, improntata senza tanti fronzoli al rock and roll più diretto e “sfacciato”!

La nuova line-up ha già affrontato la prova live; com’è andata?

Francesco Natale: Benissimo! Causa cambi di formazione e “focus” sulla registrazione del disco eravamo fermi sul piano live da un tot di tempo, con una voglia smisurata di tornare a suonare dal vivo! Da questo punto di vista l’ingresso di Tiziana in line-up è stato vieppiù premiante, sia per la rapidità fulminea con cui si è inserita nel contesto, sia per la carica pazzesca che il suo drumming selvaggio&spietato ci ha dato, coagulando e potenziando l’energia di tutti i componenti e facendoci indubbiamente fare un salto di qualità in termini di live performance. Allo stesso modo è stato ed è fondamentale l’apporto ulteriore di Elena (che ha pure una naturale predisposizione alla “didattica”) sul riarrangiamento delle parti corali che gestisce insieme a Dave nonché la “bonaria severità” di Francesco Gaetani, che forte della sua pluridecennale esperienza ci ha spinto a suonare in maniera più precisa e ordinata, pur conservando quell’approccio ruvido ed energico tipico del Rock!

Cosa avete in programma per la promozione di “Howling wrath”?

Francesco Natale: In prospettiva dell’Estate abbiamo inoltrato domanda di partecipazione a tutti i principali festival che si tengono nel periodo “caldo”. Per ora è confermata la nostra partecipazione all’ottava edizione dell’Atzwang Metal Fest che si terrà il Primo Settembre a Campodazzo, provincia di Bolzano al confine con l’Austria. Stiamo inoltre contattando a tappeto locali e “concert hall” in tutta Italia per quanto riguarda la stagione Autunno/Inverno. Abbiamo inoltre in serbo qualche “sorpresa” prevista, se tutto va per il verso giusto, per metà/fine Estate.

A presto Francesco e Stormwolf e grazie per il vostro tempo!

Francesco Natale: Grazie infinite a te, a Melodic Metal e a tutti i suoi lettori per lo spazio concessoci! Stay tuned and let the Stormwolf roam free!