Nicoletta Rosellini è la voce di due delle più interessanti band melodic power metal presenti nell’underground musicale della nostra Penisola: mi riferisco ai Kalidia e ai Walk in Darkness.

Con i Kalidia ormai prossimi al loro ritorno discografico (siamo a un passo dall’annuncio uffficiale), e i Walk In Darkness da poco autori del loro secondo album in studio, abbiamo colto la palla al balzo per fare due chiacchere con la giovane frontwoman, per scoprire qualcosa in più sulla sua carriera, sui suoi gruppi, e sui suoi progetti musicali futuri.

La abbiamo da poco vista sui maggiori palchi italiani in duetto con Fabio Lione, oggi è ai microfoni di MelodicMetal.it: ecco a voi Nicoletta Rosellini!

Ciao Nicoletta, benvenuta sulle nostre pagine!
E’ la nostra prima intervista insieme, quindi credo sia d’obbligo farti prima di tutto qualche domanda personale. Puoi dirci come è nata in te la passione per la musica, e qual è il tuo rapporto con essa nella vita quotidiana?

Ciao Iacopo, intanto grazie per questa intervista! Fin da piccola ho mostrato curiosità nei confronti della musica, anche grazie ai miei genitori che ne ascoltavano tantissima. Dopo alcuni anni di musica di insieme per bambini, ho cominciato a prendere lezioni di pianoforte all’età di 7 anni e da lì in poi la musica è stata parte integrante della mia vita, arrivando ad oggi che costituisce sicuramente la parte più importante delle mie giornate.

Hai seguito lezioni di canto o sei autodidatta? Quali sono gli artisti che hanno maggiormente influenzato il tuo modo di cantare?

Ho iniziato a cantare quasi totalmente autodidatta (giusto qualche lezione di base in un coro), con tutti i limiti del caso; quando poi quest’avventura è iniziata a diventare più seria del previsto è stato un passaggio obbligatorio avere una preparazione tecnica, ho quindi iniziato (non molti anni fa!) a prendere qualche lezione che mi ha completamente cambiata (penso sia piuttosto evidente la mia evoluzione dalle prime registrazioni alle più recenti!).
Ho sempre ascoltato tantissimo power e power/prog, tra le mie fonti di inspirazione maggiore ci tengo a citare Fabio Lione, Russell Allen, Roy Khan, Tony Kakko e Anette Olzon.

Cosa deve trasmettere secondo te un bravo cantante in chi lo ascolta?

E’ una risposta troppo scontata dire l’emozione? Ogni canzone è una storia a sé ed ha bisogno della giusta interpretazione…i cantanti che ti ho appena citato hanno quel qualcosa in più.

I Kalidia sono la tua prima band, o hai avuto precedenti esperienze musicali?

Ho avuto 3-4 band negli anni del liceo dall’hard rock all’alternative, quasi sempre però si trattava di progetti cover. Sono state una buona palestra ed un modo per rompere il ghiaccio con il fantastico mondo dei concerti! I Kalidia sono invece la prima band di musica originale.

Nel 2014 avete esordito sulla lunga distanza con il disco ‘Lies Device’. Quali emozioni hai provato nel registrare il primo full-length della tua band?

Essendo stato il primo lavoro serio in studio, c’erano sia la carica che anche l’insicurezza, riuscire a capire bene il risultato di un lavoro in studio è una cosa che si ‘impara’ con il tempo. E’ stato di sicuro un periodo molto spensierato e carico di speranze e sogni!

Qual è il più bel ricordo dei tanti concerti fatti a supporto di questo disco?

Sicuramente quello di supporto ai Rhapsody. E’ stato il primo palco ‘grosso’, in contesto festival estivo, dove eravamo l’unica band di apertura, abbiamo eseguito quasi tutto il disco! E’ stato un mix d’emozioni bellissime, ricordo che sono andata a dormire con un sorrisone immenso!

Come nascono generalmente le canzoni dei Kalidia? Hai un ruolo attivo nella composizione dei pezzi?

La parte musicale nasce quasi sempre da Federico (chitarra) che è il fulcro creativo della band; tempo fa avevamo anche un tastierista in line up che ha comunque contribuito a scrivere alcune parti del nuovo disco. Io mi occupo di tutte le linee vocali e i testi.

Quest’anno “manderete in pensione” Lies Device e pubblicherete il vostro secondo album. Come procedono le registrazioni?

Le registrazioni sono completamente terminate! Abbiamo ricevuto il master qualche settimana fa e adesso stiamo valutando diverse proposte per la release. Speriamo di farvi avere più informazioni a brevissimo!

I vostri fans devono aspettarsi delle importanti novità dal nuovo platter?

Assolutamente. Un sound più moderno ed una produzione cristallina, al servizio del songrwriting tipico di casa Kalidia, insomma un melodic power metal fresco e moderno.

Credi che con questo nuovo disco la band possa definitivamente fare un salto avanti anche a livello europeo, se non mondiale?

E’ quello per cui stiamo lavorando. Abbiamo scelto tutta una serie di collaboratori con esperienza che potessero aiutarci a creare un prodotto valido e competitivo, a partire dal nostro produttore Lars Rettkowitz (Freedom Call) e Achim Kohler che ha curato il master.

C’è una nuova canzone di cui ti senti particolarmente orgogliosa? Vuoi parlarcene?

E’ difficile scegliere una sola canzone…c’è però un brano dal sapore orientaleggiante che parla della maga Circe che mi piace moltissimo. In generale, ci sono tanti brani che richiamano alla mitologia (greca, egizia, orientale) che mi rendono orgogliosa; non è facile riassumere un mito in una canzone di pochi minuti, spero di esserci riuscita bene!

Qualche parola sui Walk In Darkness, il tuo secondo progetto musicale. Come sei entrata nel gruppo, e quali sono le principali differenze tra il tuo ruolo nei Kalidia e quello che hai con questi ragazzi?

Siamo entrati in contatto nel 2015 perché la band stava cercando una voce che potesse interpretare i primi due brani (‘Last Siren’, ‘Carthage’) e, avendo sentito il mio lavoro con i Kalidia, mi hanno contattato. La nostra collaborazione è andata bene e abbiamo deciso di renderla permanente.
Nei WID, è il nostro mastermind Shaman che cura tutti gli aspetti: generalmente quando scrive un brano ha già in mente il testo e le linee vocali. In studio poi cerco di apportare il mio tocco personale.

Perchè i Walk In Darkness rimangono attivi soltanto in studio, nonostante i due ottimi brani fino ad oggi pubblicati?

Il progetto ha come fine la divulgazione di un messaggio filosofico sulla condizione umana; non c’è un interesse per la fama (lo si nota anche dal fatto che i musicisti hanno deciso di rimanere anonimi) o per dover suonare a tutti i costi.
La nostra idea di ‘concerto/show’ sarebbe un’unione delle arti, con danza, recitazione, poesia, effetti video… non una cosa che si può mettere in piedi in un piccolo locale. Non ti nascondo che ne stiamo parlando di mettere su uno show completo, ma ne riparliamo nel 2019.

Sia i dischi dei Kalidia che quelli dei Walk In Darkness non hanno mai avuto (correggimi se sbaglio) il supporto di una casa discografica. Scelta vostra personale, o mancanza di proposte concrete?

Con i Kalidia le proposte c’erano ma non erano molto allettanti, eravamo riusciti già a far girare bene la nostra musica, quindi abbiamo preferito proseguire da soli. Con i WID invece è proprio una scelta personale, la band vuole essere libera dai legami commerciali.

Cosa ne pensi della scena musicale metal italiana, dei suoi gruppi, delle sue label, etc.?

La scena musicale mi sembra goda di ottima salute, ci sono diverse band valide in giro anche tra le emergenti. Quello che manca forse è un po’ il pubblico, spesso risicato nel nostro Paese, anche in termini di vendite; purtroppo mi è capitato spesso di assistere a concerti con solo una decina di persone tra il pubblico, ecco quindi anche spiegata la moria di locali. E’ una cosa che sembra non contagiare anche l’estero, non saprei. Io personalmente cerco di andare a vedere un sacco di concerti, tanti anche underground.

Ti abbiamo vista recentemente sul palco con i Rhapsody! Come è nata questa opportunità di duettare con Fabio Lione?

Con Fabio siamo amici da tanti anni, abbiamo condiviso il palco tante volte, passava in studio quando registravamo…ci siamo ritrovati a cena e tra una chiacchera e l’altra mi fa ‘Visto che lo facciamo in altri paesi, ti andrebbe di fare la parte femminile su ‘Symphony of Enchanted Lands’?’. Non me lo sono fatta ripetere due volte! E’ stata l’esperienza più bella della mia vita!

Quali sono i tuoi prossimi appuntamenti dal vivo?

Abbiamo tre date con i Kalidia dove testeremo un po’ di brani nuovi, il 21 aprile al Patatrack (nella nostra città natale, Lucca), l’11 maggio ad Isola Rock e il 26 maggio al Milady Metal Fest.

In un business musicale moderno dove già di per se conta sempre di più avere un bel look e un bell’aspetto (piuttosto che una timbrica o delle doti tecniche particolari..), una ragazza che si trova a rivestire il ruolo di frontwoman in un universo tradizionalmente maschile come quello del metal deve ancora affrontare pregiudizi? Se sì, quali?

Una marea di pregiudizi!! Non sai quante volte mi sono sentita dire ‘Cavolo, non vi avevo mai ascoltato perché non mi piacciono le band con voce femminile, invece siete bravi!’… ci sono tanti pregiudizi ancora. Io personalmente cerco sempre di non salire sul palco troppo ‘svestista’ (stessa cosa sui social) perché appunto preferisco essere ricordata per la voce più che per lo stacco di coscia, però mi rendo conto di essere un po’ una mosca bianca… ormai sono rassegnata a convivere con il pregiudizio, cerco solo di arginarlo nel mio piccolo.

Cosa ti aspetti dal futuro? Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Il sogno nel cassetto è poter continuare a fare musica…è l’unico modo per me di essere completa. Spero quindi che nel mio futuro ci siano ancora tanti dischi, tanti palchi e tante emozioni!

Ti ringrazio per la tua disponibilità e ti auguro un proseguo di carriera raggiante. Sentiti libera di salutare i lettori e i tuoi fans come preferisci.

Grazie per questa bella intervista, è stato un piacere! Un saluto a tutti i lettori di MelodicMetal.it, spero di incontrare molti di voi in giro per l’Italia con il nuovo disco dei Kalidia!