genere: Heavy Metal
anno: 2005
etichetta: Sony Music ristampe:
Tracklist:
1. Judas Rising 04:13
2. Deal with the Devil 03:54
3. Revolution 04:43
4. Worth Fighting For 04:19
5. Demonizer 04:38
6. Wheels of Fire 03:47
7. Angel 04:24
8. Hellrider 06:23
9. Eulogy 02:53
10. Lochness 13:30
Formazione:
Rob Halford – Vocals
Scott Travis – Drums
K. K. Downing – Guitars
Glenn Tipton – Guitars
Ian Hill – Bass
Siamo nel 2005 e i JUDAS PRIEST, dopo i tormenti del periodo TIM OWENS (sia ben chiaro, le colpe non erano tutte di quest’ultimo), si sono accordati per il rientro in pianta stabile di ROB HALFORD.
Entrambe le parti sono reduci da lavori con un sound più diverso e forse “moderno”; è un dato assodato che i fans e la critica non avevano recepito bene sia JUGULATOR che DEMOLITION. La prova che attendeva la band non era per nulla facile ma da subito ci si accorse che la magia dei tempi che furono potesse essere ricreata solo con il ritorno alla formazione originale.
Si parte con la cascata d’acciaio fumante di JUDAS RISING ed i dubbi sono subito fugati, con l’intrecciarsi delle chitarre di KK DOWNING e GLENN TIPTON, la batteria martellante di SCOTT TRAVIS, il basso preciso di IAN HILL e l’epicita’ della voce del METAL GOD. Più immediata ma senza perdere nulla DEAL WITH THE DEVIL..è proprio vero, la band ha stretto un vero patto col demone del metallo! Scusate signori ma lasciate spazio ai maestri.. REVOLUTION continua ad entusiasmare e profuma di seventies..sicuramente uno dei pezzi più brillanti dell’album.
WORTH FIGHTING FOR continua a donare freschezza all’album mentre DEMONIZER tiene alla l’attenzione prima dei ritmi più cadenzati (ma sempre ad alto livello) di WHEELS OF FIRE. ANGEL è un’inconsueta ballad, prima della colata lavica di HELLRIDER. EULOGY, lenta e malinconica, fa da apripista a LOCHNESS, lunga suite con riff cupi ed una magistrale espressione vocale, segno inequivocabile che la band, quando vuole, è capace di fare quello che vuole.
IN CONCLUSIONE
E’ incredibile come dopo tanto tempo questo album non stanchi mai, confermando le emozioni che al tempo riuscì a generare. Questa formazione, quella di PAINKILLER, quando scendeva in campo partiva già dal punteggio di 2-0..
PS: nei passaggi alle tastiere ricordiamo la presenza di un certo DON AIREY..