
In vista dell’uscita del loro nuovo album, Verkligheten, il prossimo 11 Gennaio 2019 sotto Nuclear Blast, abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata con Bjorn ‘Speed’ Strid, cantante dei SOILWORK.
Abbiamo parlato di presente, passato e futuro, il suo rapporto con l’Italia ed il nuovo tour. E anche del suo italiano!
Ecco a voi cosa ci ha raccontato!
(clicca qui per la versione in lingua originale)
Ciao Speed, sono Federica di MelodicMetal.it, come va?
Ciao, molto bene. Sono molto impegnato adesso. Sono arrivati grandi feedback, sono felice.
E’ la prima volta che mi capita di intervistare qualcuno che non sia italiano o inglese/americano, sono molto emozionata. Tantissimi colossi del metal provengono proprio dalle vostre zone, quindi sono molto felice di poter finalmente parlare con qualcuno la cui provenienza è di uno stato così importante per questo genere. Cosa ne pensi dell’impatto del metal in alcune zone del mondo?
Dagli inizi degli anni 90′ abbiamo avuto molte band che sono state pionieri di questo genere di musica. Grandi band che hanno avuto grande impatto nella scena death metal. Poi sono arrivati gli In Flames, Soilwork, The Haunted,… quindi non saprei, ma è interessante. Penso abbia a che fare con le melodie, che in qualche modo parlano alle persone in tutto il mondo. Non importa che sia pop o metal, tocca le persone.
Sappiamo che anche tu hai prestato la tua voce per una band italiana, i Disarmonia Mundi. Che esperienza è stata?
Bellissima esperienza. La prima volta che sono stato lì era il 2003, mi sembra, e continuo a tornare perchè sono ottimi amici. Sono anche una grande band. Band fantastica e belle persone. Stiamo progettando i prossimi step del prossimo album, sarà molto emozionante. Ho una fidanzata italiana, di Verona, che vive con me in Svezia, ed è molto bello anche per lei che ci segue.
Come sono arrivati a te e come è iniziato tutto?
E’ stato molto semplice, mi hanno inviato una mail con una canzone che avrebbero voluto nel nuovo album. Spesso ricevi molte mail e non puoi sempre ascoltare tutto. Ma quella la ascoltai e dissi wow, sono molto bravi!. E poi ho risposto, mi hanno messo su un volo per Torino, siamo andati in studio, abbiamo cominciato a registrare e siamo diventati ottimi amici. Una cosa molto bella!
Sai qualche parola in italiano?
[Ride] Il mio italiano non è molto buono… ma so il solito p***o D**. So molte parolacce. Ma conosco anche tanti animali. Coccinella. Scoiattolo. La mia preferita… scarafaggi. Pipistrello.
Ma parliamo del futuro… siamo qui per parlare dell’uscita di Verkligheten, il vostro nuovo album. Sono passati 3 anni dall’ultima volta che avete rilasciato un album, emozionato?
Certo, sono molto emozionato per l’album!
Puoi anticiparci qualcosa, su sound o temi trattati?
In qualche modo, è stato molto semplice scrivere questo album. Ha un bel flow, belle melodie intense ed anche un po’ brutali. E’ ben bilanciato e penso sia un bel punto d’incontro per la carriera dei Soilwork ad oggi.
E’ il vostro undicesimo album, una bella cifra. Come diresti che si sono evoluti nel tempo, dal 1995 - anno della vostra nascita -, ad oggi i vostri dischi?
E’ stato un bel viaggio. Sono entrato nella band quando ero molto giovane, adesso ho appena compiuto 40 anni, che ti danno una prospettiva nelle cose. Undici album, tantissimi tour. Mi diverto ancora a scrivere musica per i Soilwork e sono ancora emotivamente molto attaccato e mi piace molto esibirmi, anche se non è più divertente come una volta. Ma adoro le performance. Sono molto felice che abbiamo ancora la possibilità di fare musica che abbia un senso. Ecco tutto.
E dal punto di vista di produzione, avete notato tanta differenza man mano in 23 anni?
I nostri primi due album sono stati registrati in modo animalesco, in uno studio di un mio amico, the Legendary Studio a Gotegorg e adesso penso che le cose siano molto simile. A parte la batteria, puoi registrare in posti diversi, portandoti dietro gli amplificatori. Ho anche registrato alcune cose sul tour bus, quindi… adesso è più facile, ma a me piace ancora molto registrare tutti insieme. Affittare uno studio per sei settimane insieme e registrare come nel 1998. Per me è molto meglio.
E’ il tuo lavoro full time o fai anche altro?
No, faccio il musicista professionista dal 2003, quindi è il mio lavoro full time.
Cosa vi ha fatto venir voglia di metter su una band? A chi vi siete ispirati?
Non ho mai avuto grandi ambizioni come musicista. Ero un ragazzo sportivo. Giocavo a calcio e hockey, quindi il mio sogno era di diventare un giocatore di hockey professionista. Poi ho cominciato ad ascoltare un sacco di musica metal e poi ho incontrato Peter alle superiori che mi ha chiesto di essere il cantante della sua band che era appena nata. Ho betto beh, suono la chitarra, non canto, ma proviamo, e quindi è cominciato tutto. Sono stato chiamato dall’energia della musica, ma non ho mai pianificato di diventare un musicista full time. E’ stata una bella botta per la band poi ritrovarsi in sala prove e suonare metal… mi sono subito innamorato. E adesso sono qui.
E ad oggi, chi sono le vostre influenze musicali?
Ce ne sono molte. Ascolto diversi generi musicali, ma i miei preferiti sono di sicuro Ronnie James Dio, Tom Ayara degli Slayer che è uno dei miei eroi…il modo in cui annuncia ogni parola, anche se urla molto forte.
Dove o in chi trovate l’ispirazione per i vostri testi?
Trovi sempre ispirazione in te stesso e negli album passati, vuoi sempre migliorare e capisci come crescere come scrittore. Ma anche da altre band o artisti. E anche se non vado a cercare a fondo nuovi gruppi, penso che siano davvero unici e bravi i Tripulation. Sono una delle band di cui sono rimasto molto colpito, sono stati in grado di fare qualcosa di unico ed epico e con molto significato.
Se poteste dare un consiglio ad una band emergente, cosa direste?
Sono tempi diversi adesso, devi essere davvero bravo con i social media per promuovere la tua band. Forse… non dovreste trovare subito un’etichetta discografica. E’ meglio prima un’agenzia di eventi, per crescere più come artisti live. Di modo che poi, quando ti avvicini ad un’etichetta discografica, tu faccia veder loro che hai già seguito. Adesso le etichette sono più dei distributori, quindi vogliono il prodotto finito.
E sempre per quanto riguarda il nuovo album, ho ricevuto oggi una mail con le date del tour in cui sarete co-headliner con Amorphis, Nailed to Obscurity e JinJer, tra gennaio e febbraio del prossimo anno. Il 12 Febbraio sarete da noi in Italia, al Live Music Club di Trezzo sull’Adda (MI). Siete felici di tornare? Potete anticiparci qualcosa? E ci saranno altri tour oltre a questo?
Molto felici! Mi piace suonare in Italia. Suonerò anche prima di quel concerto, in Italia, a Dicembre [il 6] con i The Night Flight Orchestra, al Legend Club a Milano. E poi tornerò a Febbraio. Sono felice di tornare, mi diverto sempre. Faremo anche diversi festival estivi poi, forse anche italiani. Non ho ancora visto niente, ma sarebbe carino.
E proprio riguardo l’Italia, se vuoi dire qualcosa ai vostri fan italiani…
Beh, abbiamo sempre avuto fan accaniti in Italia, da quando abbiamo messo su la band. I Paesi in cui abbiamo da sempre avuto buon feedback sono il Belgio, l’Olanda e l’Italia. Ho molto rispetto per i nostri fan italiani. Sono molto fiero dell’album e sono sicuro che vi troverete molte sorprese.
Grazie per il tuo tempo, è stato un piacere. Ciao!
Grazie a te, stammi bene. Ciao!